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31 Maggio 2018, giovedì

Opendream food Market

Sono passati un po’ di giorni dall’evento che ha coinvolto Treviso il 26 e 27 maggio.

Via Noalese 94, l’indirizzo. Opendream food market, l’evento.

Un evento enogastronomico? No, non lo definirei così. Era molto di più.

Era l’evento che mancava. Era e sarà l’evento di cui abbiamo bisogno, fatto dai piccoli produttori che hanno voglia di raccontare la propria storia. E fatto dalla gente che ha voglia di ascoltarla.

 

 

Questo è quello che manca, questo è quello che Damaso Zanardo, per primo, accompagnato e sorretto dalla sua famiglia, ha visto quando ha deciso di investire in una immensa ex fabbrica di ceramiche.

Vedere oltre la superficie, oltre le cose, oltre le opinioni.  Per creare qualcosa che non c’è. O forse che non c’è più. Qualcosa di cui le nostre piccole realtà artigiane hanno bisogno. E ha cominciato affidando il progetto Opendream food a professionisti del settore, a due anime che nel vino e nel cibo ci hanno sempre lavorato, ma soprattutto conoscono gli artigiani, perchè lo sono anche loro. Grazie a Mimmo Di Vasta e Patrizia Loiola, con il supporto organizzativo di Angelica Volta e Natalia Castagnotto, è nato l’Opendream Food Market.

Si, tutto l’evento partiva dal mercato, l’anima pulsante di un luogo, di una città. L’anima viva, energica di Opendream fatta di persone stupende che ho avuto il piacere di conoscere e apprezzare. In che modo? Facendo una spesa consapevole, parlando con chi dell’amore per il buon cibo ne ha fatto un mestiere  e facendo conoscere il prodotto ai miei laboratori di cucina. E’ solo così che l’economia può crescere. E’ solo così che si possono raccontare storie belle e sincere.

E allora ho conosciuto Flora, una giovane donna che manda avanti da sola un’azienda agricola perchè ama la terra e crede nei suoi frutti (Flora Bernardel), ho ascoltato Marco parlare del suo molino (TerreVive) e dell’ importanza della tracciabilità, ho conosciuto Francesco che mi ha fatto sorseggiare il suo caffè aromatico (Liolà), ho avuto il piacere di gustare il panino di patate di Brambu’ seduta sulle geniali sedie di Honeycomb, di sorseggiare la birra “Bira“fatta con il mais biancoperla, di apprezzare le farine che produce Mariavittoria con la sua famiglia ( Molino Rachetto), di indossare un grembiule fatto con materiali di recupero grazie all’animo creativo di Demis (Nuovi Laboratori), di assaggiare il finto pomodoro di Andrea e rimanerne incantata (Burly’s), di incontrare Alvise che della buona pizza al taglio, ha fatto la sua missione (La nostra pizza), di assaggiare sempre con grande piacere i formaggi di Alessandro (la Casearia Carpenedo) e non avere parole, di osservare la compostezza silenziosa di Elvis nell’intagliare il legno di pero per  creare i suoi splendidi taglieri, di conoscere due pazze scatenate che fanno pasta fresca (C’è pasta per te), di abbracciare Natalia, una splendida donna con cui condividevo i laboratori di cucina (Natalia Castagnotto), Di rivedere Alessia che di tavole belle se ne intende (Alessia Cipolla), di riabbracciare la Giacoma, amica di mille avventure, (Cristina Giacomelli), di ringraziare Marco per essere stato la mia ombra in due giorni di laboratori. Ho avuto il piacere di rivedere amici, e trovarne tanti altri.

Ho riso tanto, ho stretto relazioni, ho ascoltato, ho imparato e ho anche insegnato a fare la pasta fresca.

Perchè avere un proprio spazio all’interno di un grande mercato, poter comprare prodotti sempre freschi conoscendone le anime che ci sono dietro, per poi trasformarli in un laboratorio, condividendo con chi ha voglia di imparare. Questo, tutto questo è per me il futuro.  Perchè è quello che mi piace fare. Raccontare storie legate al cibo, cucinando e trasmettendo la mia passione agli altri.

Altra novità per un evento legato all’enogastronomia di qualità  erano proprio i laboratori manuali, sensoriali e visivi per grandi e piccini in cui tutti potevano mettere  le mani in pasta.

Da anni frequento per lavoro le fiere e gli eventi legati al food e quasi tutti sono concentrati sul mercato espositivo da una parte e i talk o show cooking dall’altra in cui il pubblico è presente ma non è attivo.

Opendream food market nasce per creare relazioni autentiche, sinergie tra le persone, emozioni. Questo è stato il valore aggiunto di questo evento.

Grazie alle sinergie di tutti, Opendream Food Market ha iniziato a funzionare. E’ stato il primo passo per qualcosa di grande. Magari ci sono cose da aggiungere, da aggiustare, come in un vestito sartoriale. Ma com’è bello creare un evento su misura per la gente?

Pensateci e non dimenticate l’atmosfera incantata di quei due caldi giorni di maggio in via Noalese 94, a Treviso, in cui qualcosa iniziò a cambiare.

 

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