#angieconsiglia

12 Agosto 2014, martedì

Gabriele Mastella: viaggiatore verace

Alma si è conclusa poche settimane fa ma come vi dicevo, voglio raccontarvi non solo di chi lo chef lo è diventato.
Voglio raccontarvi di chi lo chef lo vuole diventare, voglio raccontarvi come si parte, voglio raccontarvi il richiamo istintivo alla cucina. Voglio raccontarvi la “brigata di cucina” che ha composto il corso di Tecniche di base della 27° edizione di Alma, appena terminata. Voglio presentarvi alcuni dei ragazzi, degli studenti che hanno scelto di frequentare Alma per seguire un sogno. Voglio raccontarvi chi sono e perché sono qui.
Oggi vi presento Gabriele. Mio compagno di lavoro per due mesi, compagno di banco, compagno di risate, di coltelli, di plonge, di stoccaggio, di cene e pranzi casalinghi. Insomma, ho visto più Gabriele, della mia famiglia in questi due mesi! Ma è stato bello conoscerlo, condividere con lui, racconti, viaggi, sogni, spaghetti al pomodoro e ore intere in aula. E’ stato bello poter avere un po’ diCampania Felix in questa scuola. Se dovessi descriverlo in poche parole, direi che è un ragazzo genuino, umile e verace. Un viaggiatore con la voglia di scoprire, assaggiare, sperimentare i sapori del mondo, mantenendo sempre la sua veracità campana.
La sua idea di cucina rispecchia molto la sua personalità e se continuerete a leggere capirete il perché…

Nome e Cognome
Gabriele Mastella

Provenienza geografica
Maddaloni (Caserta)

Provenienza scolastica
Liceo Scientifico

Se fossi un ingrediente
Sarei la pasta. Amo la pasta, mi fa sentire a casa e mi riporta alle origini quando sono lontano.
E poi il basilico. Lo metterei ovunque. Mi ricorda il profumo e il sapore della mia terra, la Campania.

Se fossi un piatto
Sarei uno spaghetto sciuè sciuè, pomodorino, aglio e basilico fresco. Semplice e buono.
E io aggiungo: Il suo spaghetto sciuè sciuè è buonissimo.

Cosa non deve mai mancare nella tua cucina
La materia prima buona, la passione e…il sanificante!

Il tuo piatto del cuore
La parmigiana di melanzane di mamma.

E quello che detesti
Amo il pesce appena pescato, condito con un filo d’olio extravergine e magari qualche pomodorino, per esaltare il suo sapore e il suo profumo.  Quindi quando viene manipolato troppo, quando viene rovinato con salse o cotture troppo lente, è una cosa che detesto.
Amo la semplicità in cucina. Amo sentire il gusto della materia prima.

Il richiamo al cibo, il richiamo all’Alma
La passione per il cibo nasce in casa, nella cucina di mia madre, di mia nonna.
Nasce a tavola con gli amici, con la famiglia, assaporando piatti tradizionali che legano la mia terra alla cucina di casa.
Nasce girando il mondo con la mia famiglia, assaggiando sempre gusti diversi e insoliti.
Tutto questo mi ha portato ad appassionarmi, ad essere curioso e a capire se è quello che voglio fare nella vita. E dopo questi due intensi mesi in Alma, dico Si, voglio fare il cuoco. Voglio vivere, respirare, stoccare, tagliare, tornire, scegliere, creare, crescere e sanificare.
Perché come dice la chef Ghedini: “fare il cuoco è il più bel lavoro del mondo” ed io spero  di poterlo dire presto!

Un ristorante dove ti piacerebbe lavorare
Mi piacerebbe fare un po’ di esperienza sulle grandi navi da crociera per imparare cosa vuol dire lavorare con una grande brigata.
Se penso ad un cuoco che vorrei raggiungere, penso ad un campano come me, penso ad Antonino Cannavacciuolo perché il suo modo di cucinare, la sua filosofia è fatta di sapore e qualità. E’ fatta di semplicità come piace a me.
Un luogo di cui parlo sempre (non è vero Angela???) è un ristorante sul mare, l’Alosclub a Lucrino, Pozzuoli. Amo la sua cucina verace, semplice, del luogo…cioè del mare…

Il tuo sogno
Avere un locale tutto mio, cucina campana, con una meravigliosa cantina dei vini e una carta di birre artigianali eccellenti.

Qual è il ricordo di Alma che porterai sempre con te
Il ricordo più grande è che per fare il cuoco devi imparare ad essere umile, devi imparare a rispettare te e gli altri tuoi compagni di brigata.
Alma mi ha insegnato a stirare, a lavare, a fare la barba ogni giorno, per essere sempre in ordine, sempre pronto. Alma mi ha insegnato il rigore, la disciplina. Mi ha insegnato la puntualità, mi ha insegnato ad avere un metodo.
Ma il ricordo che avrò sarà anche dei miei compagni di lavoro, dei miei coinquilini, dei miei chef docenti. Delle nostre cene casalinghe, delle nostre serate, delle “escursioni”, delle ore intere in T7, della voglia di andare in plonge e dei bellissimi legami che ho creato fuori e dentro questa Grande Scuola.
Ed io aggiungo: …e come no!?

 

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