#angieconsiglia

9 Marzo 2012, venerdì

Se aspetti un bambino, l’alcol può attendere

Scrivo questo post con un augurio.

Che le future mamme possano ascoltare la voce del loro cuore.
Se aspetti un bambino o stai desiderando di averlo, ti starai preparando psicologicamente e anche fisicamente a questi nove mesi: Avrai letto libri, opuscoli, ti sarai fatta guidare dal tuo ginecologo, avrai ascoltato diverse amiche già mamme: “dieta sana, niente fumo, attenzione ai farmaci. Lava bene le verdure con amuchina o bicarbonato, evita carni al sangue, pesce e uova crude, evita gli insaccati, stai attenta alla convivenza con gli animali.”
Perchè fai tutto questo???
Fai tutto questo per affrontare al meglio la gravidanza e soprattutto per fare in modo che il tuo futurobambino nasca e cresca sano.
E con le bevande alcoliche come ti comporti? 
Non è mezzo bicchiere di vino durante il pasto,  il week end che crea problemi. E’ il bicchiere di troppo. E’ quell’aperitivo tutte le sere, è quella birra “Che fa latte” (cosa falsa). L’alcol in eccesso fa male a tutti.

L’alcol fa male in gravidanza e ve lo dice una persona che con il vino ci lavora, una mamma sommelier.
Ma vi assicuro che nei 9 mesi di gravidanza, l’alcol (e parlo di vino, di birra e di super alcolici ) l’ ho tenuto lontano.
Perchè? Perchè quello che mangiavo e bevevo, veniva assimilato dal mio bambino.
Perchè l’alcol è capace di oltrepassare la barriera placentare e di arrivare al feto, che non è in grado di difendersi.
Se bevi alcol durante il periodo di gravidanza, quindi, il tuo bambino potrebbe subire danni.

Questi danni, che possono essere di diverso tipo e intensità, li puoi evitare del tutto se farai attenzione a non bere.

Quando mi hanno chiesto di sostenere la campagna “Se aspetti un bambino, l’alcol può attendere”, non ho avuto dubbi su quello che era giusto fare.
Sono una mamma e come ogni mamma voglio il bene dei miei bambini.
In più sono una donna che quando ha saputo di essere incinta del primo figlio, lavorava in un ristorante dove il vino era  protagonista di serate a tema, incontri, corsi e conferenze.
Cosa fare allora? Pensare con il cuore e con la testa.
Dare il giusto valore alla creatura che porti in grembo.
E così ho fatto.
Ho dato valore al mio bambino e a me stessa.
L’alcol “ha atteso anche lui 9 mesi” e mi ha ritrovata più felice di rappresentarlo, di raccontarlo e di berlo.
Ma sempre con moderazione.

locandina

Questa campagna ha ricevuto l’apprezzamento e il sostegno del Ministero della Salute in quanto aderisce agli obiettivi governativi di riduzione dei danni alcol correlati, l’Associazione degli Industriali Italiani della Birra (AssoBirra), con l’aiuto della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), s’impegna a farti conoscere meglio i rischi legati al consumo d’alcol in gravidanza.

Cinquemila ginecologi aderenti alla SIGO hanno ricevuto informazioni e strumenti per poter dialogare con te su quest’importante tema, che ancora non è abbastanza conosciuto in Italia. Nei loro ambulatori, negli Ospedali e nelle Università dove andrai ad incontrarli, troverai di nuovo il messaggio che questa campagna rivolge specificamente a te: “Se aspetti un bambino, l’alcol può attendere”. È un messaggio importante. Ascoltalo e ascolta il tuo ginecologo.
La campagna “Se aspetti un bambino, l’alcol può attendere” fa parte del programma di prevenzione e sensibilizzazione “Guida tu la vita. Bevi responsabile”, che coinvolge anche temi quali “L’alcol e la guida” e “L’alcol e i giovani”.
AssoBirra, consapevole dei rischi connessi all’abuso o all’uso inadeguato di alcol, è da anni impegnata nel contribuire all’affermazione in Italia di un modello di consumo moderato e consapevole delle bevande alcoliche.

 

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