la mia storia

 

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Questo blog vuole essere la somma di tutte le varie eno-gastro-identità che ho assunto nel corso del tempo …e molto altro ancora.

E allora vorrei presentarmi con una storia che inizia nel 1978 anno in cui sono nata. A Bologna per l’esattezza, la culla della cucina di sostanza che fin da piccolissima ho apprezzato e amato.  Sono nata tra i profumi della cucina di mia madre, donna emiliana, forte e dolce allo stesso tempo, grande cuoca e splendida padrona di casa, da cui ho imparato l’amore per le piccole cose. Tra gli insegnamenti di mio padre, pugliese di nascita, ma cittadino del mondo, che mi ha dato quella disciplina, quell’amore incondizionato, quella fede che mi ha permesso di essere la donna, la madre, la moglie che sono. Senza mai dimenticare le mie nonne, colonne portanti della cucina buona, vera, autentica che mi hanno insegnato ad amare il cibo, mi hanno plasmato farcendomi di amore, di dedizione, di cura, (ma anche di tortellini, di orecchiette, di pastiere e di polpette…e si vede) e dandomi la possibilità di esprimermi poi con le mie mani, con la mia testa, con il mio cuore.

Il primo passo verso la cucina l’ho compiuto a 10 anni con la mia prima cena di Anniversario per i miei genitori. Ricordo ancora il menu, mia madre credo lo conservi ancora in qualche cassetto della memoria.

Crostini con burro e salmone affumicato, Tagliolini al limone e biscotti al cioccolato. (Con questo menu da “bambino vero”, non avrei potuto partecipare a Masterchef Junior)

La mia infanzia si arricchisce di giochi spensierati, sorrisi, abbracci, profumi e sapori ad Agropoli, nel Cilento, in Campania. Oggi conosciuta per la vicinanza a Paestum, a Battipaglia, patrie delle mozzarella di Bufala ma 35 anni fa…i miei genitori neanche sapevano dove sarebbero andati… eppure Agropoli ha rappresentato per tutti un percorso fatto di genuinità, veracità, colore, allegria e un’infanzia felice. Il Sud ancora oggi per me, per noi rappresenta Casa, il nostro luogo felice, il nostro stare insieme.

La mia infanzia gastronomica è legata a tanti sapori, diversi, intensi. Alle vacanze estive nel Salento, ai racconti della nonna Pina sulla guerra e sulla ricchezza che c’era in un pezzo di pane. E poi le patelle mangiate sugli scogli insieme a lei, i fichi raccolti sugli alberi assieme al nonno, le colazioni con la frisella e i pomodorini con la zia Adele, il purè di favenette e cicore, i carciofi fritti, le orecchiette con le cime di rapa, gli zanguni, le paparene, la puccia culle ulìe… sapori e colori che fanno parte del mio vissuto e della mia cucina.

Poi c’è la mia amata Bologna che mi ha farcita di tortellini e amore, crescentine e rispetto, polpette e genuinità, tigelle e sangiovese. Bologna è la città che mi ha cullato e poi mi ha vista diventare una donna. La città che mi ha guidato nelle scelte importanti, mi ha coccolato, mi ha viziato. Bologna è la città che mi ha fatto perdere la testa, mi ha regalato gioia e mi ha fatto innamorare. La città che mi ha ascoltato, che mi ha insegnato a stare bene attorno ad una tavola, la città che mi ha insegnato a studiare quello che mangio e lo ha fatto in modo sano.

Il cibo è capace di emozioni forti e come la Madelaine per Marcel, anche per me la memoria involontaria mi porta spesso, se chiudo gli occhi, in Puglia, in Campania, in Emilia-Romagna. Perché molti di quei ricordi, quei sapori così vivi non li vivrò mai più perché a mancare sono le persone che permettevano tutto ciò.

Inizio nel 1996 il mio percorso enologico iscrivendomi al 1° corso di Sommelier a Bologna (avevo 16 anni ed ero la più piccola del mio corso). Dopo 3 anni, nel 1999 mi sono diplomata Sommelier Ais e ho iniziato, come tanti, a fare servizio ai corsi, a lavorare in enoteca e a partecipare alle fiere di settore nonché servizio a Cantine Aperte nella provincia di Bologna. Il secondo step è stata Parigi, la città dove sarei rimasta se non avessi conosciuto quello che dopo pochi anni sarebbe diventato mio marito. Parigi ha rappresentato il mio diventare grande, prendermi cura di me stessa, arrangiarmi, studiare tanto e crescere. I primi ricettari in lingua francese, i testi di letteratura gastronomica e l’amore per la storia culinaria francese mi hanno portato ad una tesi di laurea bizzarra, sullo studio di un monaco francese del 700 che visse gran parte della sua vita alle isole Antille e con una grande passione per il cibo…e per il rhum. Da quel momento in avanti i miei studi successivi sarebbero stati legati al cibo come necessità, al cibo come cultura, al cibo come benessere, al cibo come gioia, al cibo come convivialità, al cibo come amore, al cibo come lavoro.

In quegli anni a Bologna c’era un master biennale europeo sulla Storia e la Cultura dell’alimentazione. Era il Master per me! Diviso tra Bologna, Tours e Barcelona. Le mie tre lingue: Italiano, Francese e Spagnolo. Si, era il master per me. E così mi sono iscritta e nel frattempo gestivo il “Decanter” il club enogastronomico nel cuore della città. Di giorno studiavo la storia, gli ingredienti, i grandi cuochi del passato e di sera mi relazionavo con i miei ospiti per offrire un servizio sempre perfetto. Sono stati anni bellissimi in cui ho avuto modo di conoscere grandi storici dell’alimentazione e di imparare da loro ogni giorno sempre un po’ di più. Ho avuto il piacere di lavorare con grandi professionisti del vino, della cucina, della carta, dei formaggi, del cioccolato. E ne sono grata. Poi la passione per i formaggi mi porta a frequentare il corso per diventare assaggiatore Onaf. Ero entusiasta di questo nuovo tassello, ero felice di imparare. Poi lo stage nella rivista enogastronomica “Taste Vin”che mi ha fatto sempre più appassionare a questo mondo, che sentivo e ho sempre sentito vicino. Poi la tesi di Master sul vino da bevanda alimentare a bevanda culturale e nuove nozioni, nuovi studi approfonditi sul tema.

Pensavo mi bastasse, pensavo di aver raggiunto la mia completezza enogastronomica e invece mi sbagliavo perché ancora non conoscevo tanto, tantissimo di questo mondo.

Nel 2010 vedo la luce virtuale (fino ad allora per me esisteva solo la carta stampata) con mia sorella Chiara e insieme decidiamo di creare “Sorelle in Pentola”, il blog che mi ha arricchita di tante, tantissime cose belle, persone, ingredienti, luoghi, nozioni, profumi, sapori, emozioni, lacrime e sorrisi. Dico sempre che grazie al blog ho avuto modo di entrare nelle scuole, nelle aziende e conoscere le meravigliose anime che vi sono dentro ad un prodotto, dietro ad un’etichetta. Grazie al blog ho avuto modo di entrare nelle vostre case e di cucinare accanto a voi, di ascoltarvi, di conoscervi. Di raccontare storie meravigliose.

Grazie al web ho avuto modo di crescere tanto dal punto di vista professionale, di farmi conoscere e quindi di fare ogni giorno un lavoro diverso, bello, creativo ed entusiasmante. Ho avuto modo di studiare ancora tanto e di affinarmi come il buon vino. Ma soprattutto ho avuto il piacere di conoscere tanti colleghi che sono diventati Amici. E’ così che anche il lavoro diventa un piacere…

Oggi sono consulente enogastronomico, mamma, moglie e aggiungo Felice. Collaboro con le scuole, con le aziende, tengo corsi di cucina da diversi anni e amo cucinare in qualsiasi condizione e contesto. Ho cucinato nei posti più impensati e nelle situazioni più precarie… sempre per creare aggregazione, condivisione, felicità.

Dall’Emilia Romagna, alla Campania, alla Puglia, passando dalla Francia, mi sono fermata a Treviso… la città dove vivo. Forse non conosce quella che sono stata, ma vivrà la mia età di mezzo, assieme a me e alle belle persone che fanno parte del mio percorso.

Storie Buone vuole essere la somma di tutte le mie identità che ho assunto nel corso del tempo.

Questo contenitore, blog, magazine, diario nel web lo farcirò di sapore, di profumi, di colore, di consistenze, di dolcezza e di semplicità; di tutto quello che ho fatto e continuo a fare, perché nulla mi appassiona di più del  prendermi cure delle persone attraverso il buon cibo,  nulla preferisco al raccontarlo.

Mi chiamo Angela, ho 40 anni e sono profondamente innamorata del bello e del buono che c’è nel cibo e attorno al cibo.

Benvenuti nelle mie Storie Buone.