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20 Maggio 2019, lunedì

Il Salone dei Sapori: tra cultura del gusto e valorizzazione consapevole

Nel secondo week end di maggio, fra il Palazzo della Ragione con il suo mercato coperto più antico d’Europa, Piazza della Frutta e Piazza delle Erbe, Padova è stata letteralmente invasa da curiosi, addetti ai lavori, studenti, cittadini e turisti con incontri, degustazioni, talk e momenti di approfondimento per far crescere la cultura del gusto e riflettere sul futuro riscoprendo le eccellenze, le tradizioni, i sapori del territorio e valorizzarlo in modo giusto e consapevole.

Partendo dalla scoperta e dal racconto dei prodotti artigianali di alta qualità custoditi nel mercato coperto più antico d’Europa e grazie al coinvolgimento dei più premiati ed importanti Chef locali e nazionali, di personalità ed esperti enogastronomi in collaborazione con Slow Food, l’Università di Padova, Istituzioni e Partner di livello, Il Salone dei Sapori è riuscito a dare vita ad una serie di incontri, esperienze e appuntamenti imperdibili legati alla cultura del gusto declinata per ogni tipologia di pubblico.

Fra i temi più importanti oltre alla valorizzazione dei prodotti del territorio anche quelli della sostenibilità, la cultura ed educazione alimentare, il biologico, la green economy, l’innovazione e il rispetto dell’ambiente.

Degustazioni di piatti tradizionali e cicchetti al mercato Sotto il Salone, a cui naturalmente non siamo mancati per un brindisi con lo spritz, l’aperitivo veneto per eccellenza.

In piazza della Frutta, show cooking, musica dal vivo e spettacoli.

Sabato 11 maggio nella splendida cornice del Palazzo della Ragione, la degustazione dei vini dei Colli Euganei “Vulcanei”: 19 vignaioli euganei con le loro migliori etichette che abbiamo avuto il piacere di assaggiare.

Abbiamo inoltre avuto il piacere di ascoltare Cinzia Scaffidi, docente all’Università di Scienza Gastronomiche di Pollenzo, che in Piazza dei Signori ha presentato il suo libro “IL MONDO DELLE API E DEL MIELE”, un viaggio tra i segreti dell’apicoltura, oggi tema molto delicato e termina con le ricette della tradizione firmate da grandi autori. Un libro che ho acquistato il giorno stesso con tanto di dedica dell’autrice. Conoscete la mia passione per i libri? Un manuale scritto in modo semplice e divertente che spiega il magico mondo di questi insetti tanto utili e preziosi.

Il Salone dei Sapori è stato un modo per conoscere la città di Padova in tutto il suo splendore e la sua storia.

Sotto la fedele guida di Mara Claudia, siamo andati alla scoperta di tutte quelle realtà che rendono Padova così bella e amata. Siamo andati alla scoperta dei valori di giustizia, ospitalità e libertà che appartengono alla città e che porterò sempre con me.

Padova, che per tanto tempo è stata descritta con la frase: “Padova, città del caffè senza porte, del prato senza erba e del Santo senza nome”, dove il caffè senza porte era il Pedrocchi che per molto tempo non ebbe porte perché aperto 24 ore su 24 (e grazie alla sua posizione strategica vicino all’università, ebbe fin da subito una vasta clientela di studenti, professori, artisti e anche di viaggiatori che al caffè Pedrocchi trovavano sempre un fuoco acceso per scaldarli e un bicchiere d’acqua per refrigerarli) , il prato senza erba è Prato della Valle, perché non è un prato ma una piazza e “il Santo senza nome” si riferisce a Sant’Antonio, che in città viene chiamato soltanto “il Santo”.

 

Partiamo proprio da lui, il Santo. Sant’Antonio che qui non è nato (è di Lisbona, in Portogallo) ma è arrivato in un momento storico in cui la città di Padova aveva un forte bisogno di qualcuno che li aiutasse con la parola, con il sostegno, con la preghiera. I suoi sermoni attiravano folle così numerose che la chiesa straripava, costringendo Antonio a predicare nei campi e nelle piazze.  Padre Antonio morì a Padova nel 1231 e solo un anno dopo papa Gregorio IX lo proclamò santo. Due anni dopo fu costruita a Padova una basilica a lui dedicata che ogni anno attrae pellegrini da tutto il mondo, che vengono a chiedere la grazia, a chiedere conforto, a venerare il corpo e in particolare la lingua del Santo, contenuta in un reliquario dorato.

Ma Padova è anche la “dotta”, ospitando la seconda università più antica d’Italia (1222).

L’università di Padova si distingueva da quella di Bologna in quanto non era gestita dal vescovo ma dagli stessi studenti.  L’università incoraggiava la libertà di pensiero e accoglieva studenti da tutta Europa. Lungo i suoi corridoi sono passati Petrarca, Dante e Galileo. Inoltre a Padova si è laureata la prima donna, nel 1692. Elena Lucrezia Cornaro Piscopia. Il consiglio dell’università rifiutò la richiesta della donna, di studiare medicina perché non adatta ad una donna ma propose come alternativa lo studio della filosofia. Ancora oggi, all’interno dell’Università, c’è una targa in suo onore.

Ma Padova è anche un polmone verde attraverso l’Orto Botanico, nel cuore della città. E’ il più antico orto botanico universitario al mondo. Fondato nel 1545 per facilitare gli studenti universitari nello studio e nel riconoscimento delle piante medicinali.  5 secoli di storia, cinque continenti. Oltre 6.000 esemplari di piante suddivise secondo specifici criteri, presentando un ideale e ordinato catalogo del mondo vegetale. Alle collezioni tematiche si affiancano importanti alberi storici: un platano orientale di 336 anni, la Palma di San Pietro che ispirò al poeta tedesco Goethe, la sua teoria naturalistica descritta ne La Metamorfosi delle piante (è la più antica dell’orto.) Nel 1997 l’orto diventa patrimonio Unesco.  E dal 2014 nasce il giardino della Biodiversità, una nuova area di 1,5 ettari all’insegna dell’ecosostenibilità con nuove serre progettate per sfruttare l’energia rinnovabile di acqua e sole. Un viaggio attraverso le differenti zone climatiche della terra in un intreccio di botanica e antropologia.

Torno a casa ripensando ad un frase detta da Mara Claudia all’inizio della giornata e che ha risuonato nell’aria per tutto il giorno:

Padova è racchiusa in tre parole, giustizia, ospitalità e libertà. E io aggiungo Bellezza.

 

 

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